Auguri per un 2013 ricco e sereno

A volte siamo alla deriva come nuvole in un giorno di cielo azzurro e andiamo dove ci porta il vento.
Cerchiamo il senso della nostra vita, ma in questi momenti la risposta sembra proprio fuori dalla nostra portata.
Cerchiamo di fare del nostro meglio per far funzionare le cose.
Se sappiamo ascoltare, osservare e percepire, tutto questo ci permette di scoprire in ogni momento che la vita è un processo di crescita.
Come esseri umani, abbiamo bisogno di imparare, evolvere e migliorare costantemente e attivamente, e la vita è un processo di apprendimento.
Dobbiamo imparare e crescere ogni volta che ne abbiamo la possibilità.
Ricordiamoci che il tempo è una risorsa limitata.
Una volta che è andato, anche tutte le ricchezze del mondo non saranno in grado di portarlo indietro.
Ricordiamoci di usare il nostro tempo prezioso con saggezza e non sprechiamolo in inseguimenti senza senso  e che alla fine non portano a nulla.
Poche cose sono importanti nella vita come la famiglia e gli amici, quindi non sarebbe logico darsi priorità antagoniste che ce ne separino irrimediabilmente.
Purtroppo siamo spesso impantanati in questioni che ci portano a trascurare ciò che è importante nella nostra vita.
Ricordiamoci di dedicare un po’ di tempo ogni giorno a coltivare questi rapporti.
Cerchiamo di manifestare empatia per coloro che sono intorno a noi, siano membri della famiglia, amici, o persone che la vita ha semplicemente messo sul nostro cammino.
Qui è dove le nostre capacità di comunicazione interpersonale devono essere indirizzate a cercare, trovare e capire il punto di vista dell’altra persona.
Solo allora saremo in grado di sviluppare migliori relazioni e costruire legami veri e importanti con le persone intorno a noi.
Auguri per un 2013 ricco e sereno.

Relazionarsi

Relazionarsi, conoscere persone nuove, creare nuove amicizie, avere amici con cui divertirsi e disponibili ad ascoltarci quando siamo un po’ giù… oppure flirtare, innamorarsi… sentire la passione… è una grande eccitazione, un brivido che ci ricorda che siamo vivi, regalandoci sensazioni che scaldano il cuore e ci fanno sentire bene.
Quanti riescono ad andare veramente in profondità nei rapporti d’amicizia, quante persone riescono ad entrare veramente in intimità con l’altro, al punto da riconoscere: sono uno con te e tuttavia sono un individuo libero?
In molti casi, passata l’eccitazione iniziale, relazionarsi con l’altro diventa complicato: nascono le aspettative, le reazioni e le frustrazioni quando i nostri bisogni non vengono soddisfatti, ci sentiamo delusi, traditi, oppure annoiati e a volte con la voglia di scappare lontano; non c’è la consapevolezza di un vero relazionarsi.
In quest’ epoca di crisi la scoperta più inquietante è che la maggior parte della gente vive nell’incapacità di sentire le proprie emozioni, di condividere il proprio stato d’animo, di essere empatici e di capire l’altro.
Senza questi presupposti diventa difficile relazionarsi, poiché relazionarsi presuppone la disponibilità ad ascoltarsi, a lasciare crollare i propri schemi di difesa rendendosi vulnerabili, altrimenti non ci può essere un incontro da cuore a cuore, ma solo da ego a ego, e l’ego ha paura, è arrabbiato, soffre e distrugge.
Relazionarsi è uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano, possiamo sopravvivere in solitudine, ma se vogliamo veramente vivere abbiamo bisogno di relazioni sane e positive che nutrono il nostro cuore, ci aiutano ad espanderci, ad evolverci, e a migliorare noi stessi.
Non è semplice  fare nuove conoscenze, creare nuove amicizie, entrare in intimità con qualcuno, soprattutto se si è carichi di condizionamenti, di quello che si deve e non si deve fare, di ciò che è morale e di ciò che non lo è.
Entrare in contatto con le proprie emozioni ci permette di capirci, e attraverso la loro espressione possiamo entrare in contatto con la nostra energia vitale e con il nostro potere personale, migliorando così in autostima e  sicurezza, vivendo con più leggerezza imparando a comunicare nel modo giusto quello che ci piace e quello che non ci piace, ad andare oltre la paura di non essere accettati per quello che siamo
Capire le proprie emozioni nell’ambito delle relazioni è estremamente utile, poiché permette di diventare consapevoli di chi siamo e di cosa stiamo creando.
Lavorare sulle relazioni andando a toccare lo strato emozionale aiuta a comprendere, accettare e lasciare andare il passato che ci ha condizionato facendoci credere che non siamo degni d’amore.
E’ solamente con una nuova consapevolezza che è possibile costruire relazioni basate sull’amore; in questo modo relazionarsi diventa una nostra responsabilità, la nostra responsabilità di creare la nostra felicità e la vita che vogliamo.
Una volta compreso il proprio mondo emozionale è più semplice capire i motivi per cui ripetiamo i nostri comportamenti distruttivi, e quindi cambiare certi schemi.
Il corpo dà segnali ben precisi ma nella maggior parte dei casi non lo ascoltiamo.
Essere in contatto con il nostro corpo e avere la capacità di riconoscere le nostre sensazioni e di prevedere le situazioni ci dà un’incredibile potere: il potere di rendere felici noi stessi e gli altri, e di allontanarci da ciò che ci fa male.

Perché porsi limiti temporali?

Tutti noi ci lamentiamo sempre per la mancanza di tempo, per averne sempre troppo poco rispetto alla quantità di cose da fare.
A ben guardare il fatto che il tempo sia limitato è una fortuna, perché ci obbliga ad essere più efficienti.
I limiti, infatti, sono i nostri migliori amici, coloro che ci indicano la strada del miglioramento, che ci permettono di fissare concreti obiettivi raggiunti i quali ci sentiremo soddisfatti e pronti per nuove sfide.
Proviamo a pensare cosa accadrebbe se non ci fossero limiti di tempo: tutto perderebbe di valore, ci afflosceremmo e non avremmo più la motivazione ad agire, continueremmo a rimandare, diventeremmo dispersivi a livelli stratosferici.
Che cos’è un’obiettivo?
Un desiderio a cui abbiamo posto una data di realizzazione, una scadenza.
Un limite, appunto.
A tutti sarà capitato a capodanno di cominciare con buoni propositi stilando una lista di cose da fare in futuro: quest’anno smetterò di fumare, mi dedicherò più tempo, andrò a prendere di più i miei figli a scuola, mi iscriverò in palestra, mangerò meglio.
Ecco tanti buoni propositi.
Obiettivi?
Non credo proprio!
Senza una data di scadenza non può essere un obiettivo, ma resterà un vago desiderio, uno dei tanti che andrà ad ingrossare le fila dei desiderata, dei sogni e delle speranze.

Approccio diretto e approccio indiretto

Dagli errori nascono spesso  delle grandi opportunità.
Essere consapevoli di questo ci permette di evolvere e di migliorare nella vita.
Ci viene sempre raccomandato di imparare dagli errori,  ma questo potrebbe essere non sufficiente, occorre saper cogliere l’opportunità che ogni errore può offrire.
Perché ciò avvenga  occorrono una grande flessibilità mentale e una buona dose di creatività; nel mondo del lavoro, questi ingredienti diventano a dir poco indispensabili per ottenere un certo successo.
Il mondo del lavoro di oggi è veloce, mutevole.
Il successo oggi è nelle mani di coloro che sono in grado di affrontare le situazioni difficili usando un approccio indiretto (laterale) osservando il problema da diverse angolazioni, anziché concentrarsi unicamente su una soluzione diretta al problema (verticale).
Mentre una soluzione diretta prevede il ricorso alla logica sequenziale, risolvendo il problema partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, l’approccio indiretto se ne discosta (da qui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi prima di cercare la soluzione.
Se per essere creativi dobbiamo saper unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili, risulta evidente che l’approccio indiretto (laterale) risulta il più indicato per riuscire ad essere “creativi”, poiché la rigidità del pensiero verticale impedisce la ricerca di nuove strade, di nuove soluzioni.
Tsunesaburo Makiguchi, pedagogista giapponese, sviluppò la teoria da lui chiamata “creazione di valore”, in cui l’approccio creativo è la chiave non solo per la risoluzione dei problemi, ma per la piena realizzazione del singolo individuo perfettamente interconnesso con la collettività.
Quindi “Creatività” è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili” …alla creazione di tre valori fondamentali: bene, bellezza e guadagno.
Il bene è inteso come la felicità degli individui attraverso la piena espressione di sé in relazione alla felicità della società.
La bellezza è l’apprezzamento di ogni aspetto della vita, che stimola il perseguimento della bellezza come dono da offrire e di cui fruire.
Il guadagno è l’effetto nella propria vita e nella collettività di una piena applicazione di questo approccio creativo.
In sostanza il vero progresso consiste in un processo continuo e condiviso di autoriforma, che si realizza attraverso un costante dialogo interiore e con l’ambiente, perseguendo la felicità individuale come strettamente connessa alla felicità collettiva, quello che Makiguchi chiamava “grande bene”.