Apertura Efficace ( Elevator Pitch )

APERTURE EFFICACI

by Oliviero Castellani

Ho letto e ascoltato molto circa il “discorso dell’ascensore” – che in italiano non dice quali nulla, ma che è molto usato da inglesi e americani (“Elevator Speech” o “Elevator Pitch”) per identificare il modo più efficace per aprire e condurre una conversazione di vendita profittevole.

Ma andiamo con ordine..

che cos'è un
elevator pitch?!

"L' Elevator Pitch è un tipo di discorso ed una forma di comunicazione con cui ci si presenta, per prevalentemente per motivi professionali, ad un'altra persona o organizzazione.
Questo discorso viene spesso convertito in forma scritta.
 Elevator significa ascensore.
Con Elevator pitch si identifica il discorso che un imprenditore potrebbe fare a un investitore se, trovandosi per caso con lui in ascensore, dovesse descrivere sé e la propria attività sinteticamente, chiaramente ed efficacemente, per convincerlo ad investire su di lui, nei limiti di tempo imposti dalla corsa dell'ascensore (nella realtà tale limite è identificato in circa 5 minuti).
Wikipedia
The Free Encyclopedia

Quanto detto nella definizione riferendoci a “imprenditore e investitore”, vale anche, secondo gli anglosassoni, nel rapporto “venditore-prospect”.

Proviamo a ipotizzare un incontro o a una telefonata tra un venditore e un potenziale cliente e vediamo se, e come, possiamo utilizzare i fondamenti dell’Elevator Speech nella vendita, analizzandone i principi per poi applicarli e personalizzarli alle differenti circostanze personali.

In realtà né i 10 minuti segnalati nell’immagine, né i 5 citati da Wikipedia sono solitamente a nostra disposizione; nella maggior parte dei casi dovremo farci bastare 2, massimo 3 minuti, per avere l’attenzione nostro interlocutore e per darci la possibilità di poter destare in lui interesse nei nostri confronti.

un'ipotetico ascensore..

"Buongiorno, Signor Bianchi, è un vero piacere conoscerla / parlare con Lei"

Questo ingresso è definito softner (addolcitore), ci aiuta ad introdurci con garbo e a manifestare indirettamente il nostro interesse nell’incontrarlo, oltre a fungere da primo passo (o primo piano rimanendo in ambito ascensoristico) verso la prossima parte della conversazione. 

"Sono "Mario Rossi" della "La Veloce Srl", attualmente stiamo lavorando con aziende come la Sua nel settore "X".."

Diciamo chi siamo identificandoci come potenzialmente “esperti” del settore in cui lui opera, fatti che non possono essere contestati, qualificandoci idealmente come possibili fornitori (parliamo suo settore, e dei suoi competitor). 

Abbiamo sviluppato un nuovo software (o comunque ciò che si ritiene qualificante rispetto alla propria concorrenza) e i nostri clienti (se autorizzati dal cliente si può fare riferimento diretto) che lo stanno provando da un paio di mesi hanno riscontrato un calo del 15% dei costi di logistica (piuttosto che dei tempi di consegna, ecc.) e questo mi permette di presentarle alcuni risultati in modo da valutare insieme se è possibile ottenerne di simili o addirittura migliori "

Qui, pur con un certo azzardo’ stiamo parlando immediatamente la lingua del potenziale cliente che, ricordiamoci, è principalmente interessato ai risultati della sua attività, piuttosto che ad acquistare un prodotto o servizio di per sé.

"Vorrei poter verificare con Lei di ciò che questo software potrebbe fare per il suo business"

Qui potremmo introdurre una dimostrazione pratica, o un breve periodo di prova, ecc., al fine di accelerare l'interesse del potenziale cliente e se, in precedenza, avremo svolto un'intervista utile ad avere informazioni mirate, sapremo anche cosa spinge le sue decisioni aziendali e quali sfide sta  affrontando la sua azienda al momento.

Se il prospect, per qualsiasi motivo, non dovesse rispondere positivamente o cercasse di prendere tempo, potremo sempre cercare di riqualificare l'obiezione...

"Bene, posso capire che al momento le sue priorità possano essere altre; se me lo consente le invierei (mail, posta, corriere) un breve documento che mostra come aiutiamo i nostri clienti a "aumentare la produttività, ridurre i costi generali, migliorare i profitti, ecc.)(sottolineare l'argomento più indicato per il prospect, o quello per cui ha mostrato maggiore sensibilità) .

Questo ci permetterà di rimanere in corsa e di avere un "pretesto" per ricontattarlo e tornare sull'argomento (ovviamo il documento deve essere veritiero e qualificante).

"Mi permetta solo di confermare alcuni dettagli ..."

Questo prima di concludere e congedarci per assicurarci di aver recepito tutto nel modo giusto e che il potenziale cliente sia soddisfatto della sua decisione.

analizziamo i 6 step ( o piani )
FATTI DAL VENDITORE

  • Aprire con un softner/addolcitore. niente di trascendentale, ma sicuramente una vera e propria condicio sine qua non per una corretta introduzione.
  • Dichiarare fatti che non possono essere contestati

  • Parlare la lingua del potenziale cliente – i suoi bisogni, i bisogni del suo business, ciò che è importante per lui e la sua azienda.
    Il prodotto o il servizio non sono importanti in questa fase.

  • Tentare la pre-chiusura con una dimostrazione o la proposta di una prova.
    Per quanto questo atteggiamento potrebbe sembrare strano in apertura, azzardato e probabilmente sfrontato, ci permette, soprattutto in mercati competitivi e selettivi, di posizionarci e valutare l’interesse del potenziale cliente con immediatezza.

  • Ricorrere ad un obiettivo secondario, in caso di necessità (invio di documenti di sintesi, demo del prodotto, ulteriore incontro, ecc.)

  • Ottenere espressa conferma di tutto ciò che è stato discusso e dei passi successivi concordati.

Se tocchiamo i punti giusti, c’è una buona possibilità di andare avanti nella conversazione e di iniziare a ottenere risposte solide dal prospect. Rispeste che ci aiuteranno ad ottenere il massimo da quella che poteva essere solo una banale chiacchierata sul tempo atmosferico (giusto per restare in tema ascensore!). 

 

Cosa fa di un venditore un top performer?

Cosa spinge chi compra a scegliere un fornitore piuttosto che un’altro?

In un percorso di vendita professionale vince sempre la concretezza . . . 
si apprende da ciò che funziona, e sta già funzionando per altri!

 

Per maggiori informazioni, per un incontro conoscitivo, per definire come l’intervento possa allinearsi alla vostra realtà,  potete chiamare lo 02.498.70.21
chiedendo di Oliviero Castellani
o inviare una mail

Il valore, prima di tutto

il valore, prima di tutto

by Oliviero Castellani

Quante volte ci sarà capitato?

L’incontro di vendita con un potenziale cliente sta andando molto bene, sci sentiamo tranquilli e pensiamo che tutto stia procedendo per il verso giusto, abbiamo esattamente quel che fa per lui e dalle risposte che riceviamo ci sembra che anche il nostro interlocutore condivida la nostra impressione,

FINCHé..

quasi come se tutto quello che si è condiviso fino a quel momento non contasse più niente, il prospect- in modo secco, quasi infastidito, ci dice “ho capito, mi dica  quant’è?”.

Tutto questo quando non abbiamo ancora avuto la possibilità di poter presentare quei “dettagli” necessario a qualificare e differenziare il nostro servizio in maniera efficace!

Ci sono venditori che, di fronte a questa repentina domanda vanno in crisi, alcuni balbettano qualcosa, altri cadono nel “trappolone” e abbandonano il loro percorso  di vendita per cimentarsi in un’ardua giustificazione di “convenienza”  del prezzo praticato, e questo perché i più hanno il loro punto debole proprio nel dover parlare di soldi.

Coloro che sanno portare la “discussione sul prezzo” all’interno della propria comfort zone, non solo si si sentono sempre a proprio agio, ma sanno come rinviare situazioni come quella appena descritta.

Per padroneggiare qualunque transazione occorre imparare a “parlare di numeri” con lo stesso piacere con cui parliamo dei nostri servizi o prodotti.

Quindi, cosa possiamo fare per uscire dall’impasse di un “prezzo” da dover discutere troppo anticipatamente?

Potremmo prendere in considerazione queste due semplici, ma efficaci strategie:

Non riveliamo mai il nostro prezzo,
 se non abbiamo prima mostrato
il NOSTRO VALORE

Di fronte a una richiesta come quella dell’incipit, dopo aver rassicurato il nostro interlocutore che ne comprendiamo l’importanza, potremmo dire “e potessi farle ancora una o due domande, potremmo definire la soluzione per lei più adatta e quindi un prezzo più preciso.”

Piuttosto che “per poterle dare una risposta precisa avrei bisogno di verificare con lei un paio di informazioni”.

O qualcosa di simile!

Non riveliamo mai il nostro prezzo,
fino a quando non abbiamo mostrato
il valore del nostro prodotto o servizio

Se il nostro valore ed il valore del nostro prodotto o servizio non saranno evidenti al prospect, e se non avremo fatto il possibile per costruirli davanti a lui.. allora avremo sempre grande difficoltà nel giustificarne il prezzo!

Ricordiamoci…

Non siamo mai troppo grandi o troppo piccoli, per migliorare i nostri profitti

Cosa fa di un venditore un top performer?

Cosa spinge chi compra a scegliere un fornitore piuttosto che un’altro?

In un percorso di vendita professionale vince sempre la concretezza . . . 
si apprende da ciò che funziona, e sta già funzionando per altri!

 

Per maggiori informazioni, per un incontro conoscitivo, per definire come l’intervento possa allinearsi alla vostra realtà,  potete chiamare lo 02.498.70.21
chiedendo di Oliviero Castellani
o inviare una mail

Parlare VS Domandare

PARLARE
VS
DOMANDARE

by Oliviero Castellani

Anni fa si era soliti dire:

"Ha il dono della parlantina, dovrebbe fare il venditore" ?

La “parlantina”… era l’idea per cui il saper parlare molto avrebbe reso un venditore capace di convincere chiunque a comprare qualsiasi cosa.

Ammesso e non concesso che questo fosse vero, dobbiamo prendere atto che la tecnologia, e il fiume di informazioni reperibili, portano spesso chi  “compra” a saperne di più di quel che il venditore il più delle volte immagina!

OGGI È IL CLIENTE CHE HA
TUTTI GLI ASSI NELLA MANICA

Il cliente che fa i compiti a casa, attraverso ricerche e confronti, stabilisce le regole e le condizioni della conversazione.

Quindi, ora che la conoscenza del prodotto in sé non è più da tempo la sua principale preoccupazione, come possiamo gestire la conversazione di vendita così da guidarla nella direzione più favorevole?

Bene, cominciamo col mettere in soffitta il vecchio, e ormai sorpassato, detto, e cominciamo a pensare seriamente che: 

"Chi fa le migliori domande
controlla la vendita"

Facendo ottime domande determiniamo la qualità delle risposte.
A volte capita che sia il cliente a controllare il ritmo del dialogo, che sia lui a incalzarci con richieste a volte insistenti e tutto questo perché le nostre domande iniziali erano prevedibili, scontate, facili da “evadere”.

Prima di giocare le nostre, verifichiamo come il prospect si è approcciato alla nostra azienda, o ai competitor,  se ha già utilizzato (quali, come e con quali risultati) i prodotti e i servizi che potremmo offrirgli.

Verifichiamo se è soddisfatto dei risultati raggiunti e in cosa vorrebbe eventualmente migliorare, cerchiamo di comprendere quali sono le sue priorità, ecc.

Queste informazioni ci permetteranno di generare domande che non solo ci permetteranno di avere ulteriori informazioni mirate, ma ci distingueranno,  e ci avvantaggeranno sulla concorrenza.

NOI controlliAMO il ritmo della conversazione di vendita..

.. indirizzandola verso ciò che è importante per loro e per noi.

Mettiamo in evidenza ciò che sappiamo, integriamolo con ciò che dovremmo sapere, e saremo in grado di  aiutare il cliente a visualizzare a come il suo futuro potrebbe essere differente, migliore.

Ricordiamoci … Il prospect comprerà solo se vedrà nella nostra soluzione un futuro migliore per se stesso, per la sua azienda, per la sua famiglia, in qualsiasi modo lo misuri.

Migliorando le nostre domande, costruiremo un solido timone che guiderà la direzione di ogni discussione, e che ci porterà a scoprire le informazioni di nostra necessità.. queste sono le premesse per una vendita di successo!

Cosa fa di un venditore un top performer?

Cosa spinge chi compra a scegliere un fornitore piuttosto che un’altro?

In un percorso di vendita professionale vince sempre la concretezza . . . 
si apprende da ciò che funziona, e sta già funzionando per altri!

 

Per maggiori informazioni, per un incontro conoscitivo, per definire come l’intervento possa allinearsi alla vostra realtà,  potete chiamare lo 02.498.70.21
chiedendo di Oliviero Castellani
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