Quando la trattativa di vendita sembra non decollare

by Oliviero Castellani

Ogni venditore, desidera una pipeline (qualificazione – incontro – proposta – chiusura) ampia e fluida, utile ai velocizzare la trattativa di vendita.

Tutti abbiamo un processo di vendita dalla cui efficacia dipende la nostra possibilità di migliorare la velocità delle transazioni commerciali.

Purtroppo, la maggior parte delle organizzazioni sviluppa il proprio processo con poca fantasia, allieneandosi a quello che viene fornito dal loro CRM.

Se i professionisti del B2B faticano nel differenziarsi, nel promuovere un’opportunità, nel dimostrare il valore della propria soluzione, è molto probabile che questo dipenda dal processo di vendita. 

È come avere un problema col computer: primo passo … riavviare e, se non funziona, chiamare un esperto.

Ogni organizzazione ha un processo di vendita, ma “è efficace”?

Diamo un’occhiata ai due problemi più comuni che sono riscontrabili in un processo di vendita inefficiente.

Manca l’obiettivo del Cliente

Tanti sono i venditori che amano il processo di vendita intuitivo; conoscono i loro prodotti ed agiscono per cogliere quei segnali di apertura che fanno loro intendere la possibilità di poter presentare una proposta.

Questo purtroppo porta a essere rimbalzati dal prospect in maniera numericamente significativa.

Se vogliamo che il cliente accetti di avanzare con noi nella trattativa, concentriamoci su di lui, aiutiamolo a ragionare in funzione della sua realtà e degli eventuali gap che vorrebbe colmare, condividendo la strada migliore per poterlo fare.

Facciamoci due semplici domande: <<chi sono io per quel cliente – prospect (che percezione ha, penso possa avere, di me)>> e <<cosa potrebbe interessarlo a prendere in considerazione un confronto con me>>?

Se non riusciamo a risponderci in modo “credibile”, forse abbiamo appena scoperto la fonte principale del problema.

Così come “non c’è una seconda volta per dare una prima buona impressione”, “c’è sempre un primo passo verso la montagna”.

La questione è: siamo capaci di concentrarci su come i nostri clienti acquistano, piuttosto che su come vendere un prodotto o un servizio?

Un processo di vendita noioso

Un processo di vendita dovrebbe fare due cose: aiutare il cliente a prendere la decisione migliore e dimostrare il valore della soluzione che stiamo offrendo.

Un professionista vende il suo processo e non la soluzione, la soluzione è la conseguenza del processo con cui approccia qualunque questione ritenga di trattare.

Se il cliente compra il processo, compra la sicurezza di essere <<nelle mani giuste>> e ragiona in funzione di come, l’avere a che fare con noi, lo aiuterà a migliorare la sua situazione; a questo punto è molto probabile che si convinca dalla bontà della soluzione offerta e porti a buon fine la trattativa.

Cosa fa di un venditore un top performer?

Cosa spinge chi compra a scegliere un fornitore piuttosto che un’altro?

In un percorso di vendita professionale vince sempre la concretezza . . . 
si apprende da ciò che funziona, e sta già funzionando per altri!

 

Per maggiori informazioni, per un incontro conoscitivo, per definire come l’intervento possa allinearsi alla vostra realtà,  potete chiamare lo 02.498.70.21
chiedendo di Oliviero Castellani
o inviare una mail

Tattiche per raggiungere obiettivi di vendita per il 2022

by Oliviero Castellani

Oggi più che mai un “venditore” rischia di diventare obsoleto, o quantomeno diventare vulnerabile e perdere gran parte del proprio fatturato.

Nel 2022, secondo alcune stime, potremmo facilmente riscontrare un abbandono della professione di circa 1 venditore a partita IVA (agenti, procacciatori, mediatori, ecc.) su 4, e di un ridimensionamento, irrigidimento delle pressioni di vendita, da parte di quelle aziende che si avvalgono di funzionari commerciali diretti.

Per quanto tutto ciò possa apparire sorprendente per alcuni, non è poi così difficile da credere.

In qualunque settore, la stragrande maggioranza degli acquirenti ha ormai facile accesso ai contenuti digitali, è influenzata dai social media e utilizza l’e-commerce.

Non è solo la clientela retail a fare shopping direttamente dal Web, ma anche quella aziendale – imprenditoriale.

Questi cambiamenti stanno mettendo a rischio quei clienti prevalentemente orientati alla ripetitività degli ordini d’acquisto.

Per non scomparire e giustificare la loro presenza, agenti, venditori e funzionari commerciali devono diventare un valore aggiunto per i propri clienti.

Ora più che mai i professionisti della vendita devono integrare l’high-tech con l’high-touch.

Adattarsi all'ambiente aziendale digitale

Dobbiamo accettare che il contenuto digitale è diventato parte integrante del percorso della maggior parte degli acquirenti che, prima di contattarci, faranno le loro ricerche sui contenuti di loro interesse, contenuti che possono guardare (e scaricare) a loro piacimento.

Limitarsi ad accettare il digitale, per chi vende, potrebbe essere riduttivo e poco produttivo, occorre imparare ad usarlo in modo efficace.

Ad esempio, condividendo periodicamente il link – o il pdf – del nostro più recente caso di studio aziendale, o presentare un’attività di problem solving, che tocchi realtà e contesti similari ai clienti attivi e potenziali con cui vogliamo avviare/mantenere il contatto.

Se ci è possibile ospitiamo webinar (inviando le registrazioni a chi non ha partecipato) e impostiamo le nostre chiamate tramite strumenti di video conferenza online.

Non dobbiamo sederci e aspettare che i compratori ci contattino, ma utilizzare i contenuti digitali per rimanere in contatto.

Posizioniamoci da consulenti

Questo ce lo siamo sentiti dire sino alla noia.

Chiediamoci:
Hanno domande?
Sentono il bisogno di avere buone idee e suggerimenti?
Necessitano di soluzioni pratiche legate al loro contesto e ai loro problemi (bisogni, desideri, ecc.)?

Questo è il nostro lavoro da consulente; dobbiamo fare qualcosa in più del dimostrare la bontà dei nostri prodotti e servizi, dobbiamo personalizzare la nostra esperienza e il nostro sapere con la situazione della controparte.

Credo che la vendita vera e propria sia ormai relegata alla fase di chiusura, tutto il resto del processo è consulenza, ovvero capacità di connessione, coinvolgimento e condivisione.

Tutto questo, se fatto bene, ci dà l’opportunità di raggiungere gli obiettivi immediati e di garantirci il lavoro a lungo nel futuro, a condizione di venir percepiti come il valore aggiunto che adatta le soluzioni aziendali ai problemi, e ai punti deboli, del cliente.

Ascoltiamo

Anche qui non ci facciamo mancare la sfinente ripetitività del concetto.

Purtroppo, c’è ancora chi ritiene che non sia necessario, per “servire” – con efficacia – clienti e prospect, prendersi il tempo per ascoltarli veramente e attentamente.

Il mondo delle vendite abbonda tutt’ora dei cosiddetti ascoltatori superficiali.

Impariamo a fare domande intelligenti, che incoraggino i potenziali clienti ad aprirsi e parlarci di ciò che è veramente importante per loro.

Non solo ci offriranno la chiave di lettura per come aiutarli al meglio, ma raccoglieremo informazioni per avere una visione del loro settore e della loro attività.

Avremo una mappa che ci permetterà di muoverci non solo con quel cliente, ma anche con <> similari, essendo in grado di indirizzare il nostro messaggio, e le nostre soluzioni, in modo più efficace.

DIVULGARE IL NOSTRO PENSIERO

Cosa significa per noi Social Selling?

Non si tratta solo di avere un profilo Linkedin e aggiornarlo, ma di posizionarci nel nostro settore e creare un seguito offrendo suggerimenti, conoscenze e idee, tramite brevi articoli, video, condividendo opinioni e commentando i contenuti di altre persone.

Grazie a buone indicazioni, possiamo diventare riferimenti credibili per i nostri clienti e per coloro che ci piacerebbe lo diventino.

Proattività nel raggiungere gli obiettivi

Proprio come per i buoni propositi che facciamo per l’anno nuovo, la maggior parte degli obiettivi rischiano di essere dimenticati a causa di urgenze e routine, ed è per questo che i migliori professionisti della vendita scompongono questi obiettivi in obiettivi più piccoli e intermedi, così da potersi sempre muovere verso l’obiettivo primario.

Obiettivi regolari e intermedi aiutano a individuare rapidamente un potenziale problema; per dirla semplicemente <ha un costo sensibilmente inferiore dello stesso problema riscontrato verso la fine del processo o del tempo a disposizione>>.

Scomporre il proprio budget in dodicesimi aiuta molto di più ad anticipare le eventuali correzioni, che l’osservarlo trimestralmente o semestralmente.

Dobbiamo essere i primi a sapere dove siamo, prendere atto della situazione e trovare una soluzione al nostro gap.

Fidelizziamo con la nostra presenza

Mentre le possibilità di vendere a un nuovo cliente sono comprese tra il 5% e il 20%, abbiamo fino al 70% di possibilità di vendere a un cliente esistente, senza dimenticare che costa meno.

Dobbiamo essere il loro rappresentante, non ufficiale, del servizio clienti: siamo già il volto dell’azienda, li abbiamo aiutati a risolvere un problema particolare.

Facciamo sapere loro che ci saremo anche dopo la vendita.

Sforziamoci

Siamo bombardati da chiamate, e-mail, riunioni e innumerevoli interruzioni non programmate.

Se non siamo efficaci multitasker, cambiamo il nostro processo: quando iniziamo un’attività, seguiamola fino al suo completamento, prima di passare a qualcosa di nuovo.

Avremo molto più successo.

Fissiamoci obiettivi ambiziosi, più alti di quanto richiesto dal nostro manager; anche se non li raggiungeremo faremo probabilmente di più di quello che avremmo fatto.

Portiamo valore aggiunto ai prospect, ai clienti esistenti e, soprattutto, a noi stessi.

Cosa fa di un venditore un top performer?

Cosa spinge chi compra a scegliere un fornitore piuttosto che un’altro?

In un percorso di vendita professionale vince sempre la concretezza . . . 
si apprende da ciò che funziona, e sta già funzionando per altri!

 

Per maggiori informazioni, per un incontro conoscitivo, per definire come l’intervento possa allinearsi alla vostra realtà,  potete chiamare lo 02.498.70.21
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